Quando viene a mancare una persona, che sia un parente, un caro amico o un semplice conoscente, è inevitabile sentire il bisogno umano di porgere un ultimo saluto alla persona che si è persa. Nonostante questo sia un bisogno che appartiene alla natura umana e che quindi prescinde da qualunque credo, negli ultimi secoli, in Italia, è stato quasi letteralmente monopolizzato dalla religione Cattolica. Ma cosa fare nel caso in cui venisse a mancare una persona non credente? In passato le alternative erano soltanto due:
- Andare contro le volontà del proprio caro e celebrare un funerale religioso.
- Non celebrare alcun rito recandosi direttamente al luogo della sepoltura, rinunciando inevitabilmente a qualunque forma di ultimo saluto.

Oggi le cose stanno lentamente cambiando, seppure incontrando non poche difficoltà. Ora esiste una terza alternativa che è quella del Funerale Laico. Un funerale non ha alcun impatto a livello civile o legale, si può scegliere di celebrarlo oppure no ma nel momento in cui si decidesse di farlo, per correttezza, deve essere svolto nel pieno rispetto delle volontà della persona che è venuta a mancare. Un Celebrante Laico è in grado di scrivere una cerimonia di commiato che sia il più possibile incentrata sulla vita e sul ricordo del caro estinto, rispecchiando la sua personalità e facendo in modo di agevolare il distacco con riflessioni e letture appropriate. Anche la famiglia stessa può contribuire alla stesura del testo della cerimonia.

I ricordi autentici

non temono

la prova del tempo.